Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/89

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canto

IV. 79

Tobia fu giusto, pio, timorato di Dio. Schiavo in Ninive, si affaticò un giorno a seppellire uno de.’suoi, stato ucciso, e mentre dormiva, gli caddero sugli occhi caldissimi sterchi delle rondini, per cui rimase cieco. Tobia soffrì rassegnato la nuova sventura, ed anzi rendette grazia al Signore. Credendosi vicino a morte comandò al figlio suo Tobiolo di andare a Rages nella Media per realizzare un credito da Gabel. L’arcangelo Raffaello in forma di giovinetto si accompagnò con Tobiolo, e lo introdusse, strada facendo, in casa di Raguel ebreo, che aveva una figlia — Sara — vedova di sette mariti, e che tutti erano stati la prima notte strozzati dal demonio. Raffaello si adoprò perchè Raguel desse la figlia in moglie a Tobiolo con ricchissima dote: indi, riscosso il credito da Gahel, ricondusse il figlio ammogliato a Tobia cui diede pur anche il credito riscosso. Lo stesso Tobiolo tolse la cecità al padre col fiele di un pesce preso nel cammino insieme coll’arcangelo Raffaello, e quel fiele servì pur anche a scacciare il demonio di dosso alla consorte. Il padre visse ancor lungamente una vita di santità, e finalmente morì felice in Ninive, preconizzando l’accrescimento, ed il ritorno degli ebrei alla terra del Signore. Quel che Thirnéo 1’ opera di Platone così detta dall’amico di lui Timeo di Locri, una volta famosa città nelle Calabrie, dove Timeo ebbe il primo nome di sapienza, nel tempo in cui Platone girava i’ Italia de i anima argomenta non e simile a cio che qui si vede pero che come dice par che senta Quanto dice Platone nel suo Timeo non è da considerarsi come immagine che adombri quello che realmente qui si vede; m pare che le sue parole non abbiano un significato diverso da quello che letteralmente esprimono. L’opinione di Platone, di Socrate, e degli Accademici fu che le anime discendessero