Pagina:Commedia - Purgatorio (Buti).djvu/428

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   418 p u r g a t o r i o   x v i i i. [v. 16-39]

veder di me discepolo s’illumina sì ne la tua dottrina; e secondo l’allegoria, la sensualità s’avviva, cioè s’illumina nello intelletto de la ragione per sì fatto modo, ch’io discerno chiaro; cioè io Dante veggo chiaramente, Quanto la tua ragion; che tu ài posto di sopra, porti o descriva: porti à ditto per quel ch’el lassò a dichiarare, acciò che Dante pensasse da sè, o descriva; dice per quel che dichiarò apertamente. Però ti prego, dolce Padre caro; ecco che Dante conchiude la sua dimanda con prego a Virgilio, dicendo: Che mi dimostri amor; cioè che cosa è amore, a cui reduci Ogni buon operar; cioè al qual amore tu arrechi le virtù, e ’l suo contraro; cioè lo vizio: lo contraro del buono1 operare è lo male operare ch’è vizio; e per questo appare che l’autore vuole sapere che cosa è amore, lo quale è radice del bene e del male.

C. XVIII — v. 16-39. In questi otto ternari l’autore nostro finge come Virgilio li dichiarò lo dubbio che avea; cioè che cosa è amore, et anco lo fe accorto de l’errore di certi Filosofi, che disseno ogni amore essere lodevile, dicendo così: Drizza ver me, disse; Virgilio a Dante: volendoli dichiarare che cosa è amore lo fece attento, dicendoli che dirissasse in ver lui, l’acute luci De lo intelletto. Se Virgilio significa la ragione e Dante la sensualità, che vuole dire l’autore che finge che Virgilio li dica che dirissi in verso lui l’acute luci dello intelletto? La potenzia apprensiva de lo intelletto è atta a servire a la ragione et ai sentimenti, secondo lo Filosofo che dice: Nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu; e però dice la ragione a la sensualità: Dirizza l’acute e sottili potenzie de lo intelletto che non operino ora, secondo che i sensi li apparecchino di fuora; ma solamente intendino a le ragioni che io inducerò; sicchè dirissare è rimuovere dai sentimenti e reducere a la ragione: l’acute luci sono le potenzie intellettive. E perchè dice questo? Perchè quel che dè dire non è cosa, che per li sentimenti si possa comprendere, e fieti manifesto L’error dei ciechi; cioè di color che non sanno, che sono come ciechi de la mente, che si fanno duci; cioè si fanno guidatori delli altri, cioè ammaestratori delli altri; e se colui che non sa vuole ammaestrare chi non sa, conviene che addivegna come del cieco, che se ’l cieco guida lo cieco, amburo cadeno ne la fossa: l’errore di costoro era che diceano che ogni amore in sè era buono; la quale cosa l’autore mosterrà esser falsa. L’animo, ch’è creato ad amar presto; parla dell’animo umano ch’è creato da Dio con potenzia d’amare, che si chiama concupiscibile; la quale potenzia prestamente può arrecare in atto, e per questo dimostra che l’amore sia una presta potenzia naturale dell’animo umano, Ad ogni cosa è mobile che piace: imperò che questa2 mobilità

  1. C. M. del bene operare
  2. C. M. questa nobilità