Pagina:Commedia - Purgatorio (Buti).djvu/802

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ciascuna tiene lo suo: imperò che iustizia tiene lo lume del timore e caccia con quello la superbia; prudenzia tiene lo lume de la pietà e scaccia con quello la invidia; fortessa tiene lo lume de la fortessa, e scaccia con quello l’ira; temperanzia tiene lo lume del consillio, e scaccia con quello l’avarizia; fede tiene lo lume de la scienzia, e scaccia con quello l’accidia; speransa tiene lo lume de la sapiensa, e scaccia con quello la gola; carità tiene lo lume dello intelletto, e scaccia con quello la lussuria: tutti questi lumi àe nell’opere suoe chi opera secondo le ditte virtù. E nota che le virtù; quattro cardinali, e le tre teologiche, sono sì coniunte et ordinate insieme, che quive dove sono le teologiche sono le cardinali, e le cardinali possono essere sensa le teologiche; ma le teologiche non sono sensa le cardinali; e quive, dove n’è una perfettamente, convegnano essere tutte come vede chi sottilmente le considera. E benchè la1 iustizia con tutte; niente di meno più specialmente s’adattano insieme una che un’altra, come è stato mostrato di sopra nel canto xxix, considerandole propriamente; ma in generale, dove n’è una perfettamente, sono tutte, come ditto è. Che; cioè li quali lumi, son siguri d’Aquilone e d’Austro; cioè sono siguri e rendeno siguri coloro, che operano segondo le ditte virtù, da ogni avversità: Aquilone è vento che viene da settentrione, et Austro è vento che viene da mezzo di’, l’uno contrario all’altro. Aquilone induce serenità, et Austro induce turbolenzia; e però per questi du’ venti intese l’autore la prosperità e l’avversità, de le quali2 sono siguri quelli che sono virtuosi et illuminati dei sette doni de lo Spirito Santo: imperò che la prosperità nolli può corrompere, nè l’avversità rompere, e così sono li veri Teologi. Et adiunge quil che li disse Beatrice, quando fu inansi a lei; cioè: Qui; cioè in questo luogo del paradiso terresto, per lo quale intende lo stato de la innocenzia nel quale vivea allora l’autore, serai tu; cioè Dante, poco tempo silvano; cioè abitatore di questa selva; ecco che li predice che poco tempo debbia vivere, E serai meco senza fine cive; cioè cittadino insieme con meco3, dice Beatrice; ecco che li predice la sua salvazione; e ben dice meco: imperò che la spirituale Teologia sempre è in cielo: imperò che li Teologi spirituali sempre abitano co la mente in cielo; ma li carnali stanno in terra coll’ossa suoe, che sono li libri in che è scritta, Di quella Roma; cioè di quella vera città, capo di tutte come Roma fu capo del mondo; questa è la celeste Ierusalemme; cioè vita eterna, onde Cristo è romano; cioè cittadino in quanto omo, et in quanto Iddio re e

  1. C. M. la iustizia sia con tutte;
  2. C. M. dalle quali
  3. Con meco; maniera comunissima al popolo fiorentino, e a torto condannata da chi non à veruna dimestichezza della lingua viva. E.