Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) I.djvu/56

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PREFAZIONE LIII

note e nelle parole, trova riscontro nei numerosi luoghi delle parabasi in cui Aristofane si vanta di aver fatto cosa originale, di non imbandire agli uditori i soliti vecchiumi. E qualche altro indizio, esterno, sembra anche accennare alla derivazione dei coreuti comici dai fallofori. Quelli, Fi». 14 (pag. XLIIl) al pari di questi, sovente s’inghirlandavano di fiori (cfr. pag. 50). E certo, si presentavano avvolti anch’essi in un lungo mantello, del quale dovevano poi sbarazzarsi per danzare liberamente. (’) Ora diamo uno sguardo ad un interessante monumento che pure riflette, più o meno direttamente, una di queste feste Dionisiache (z). Dietro un uomo che suona il flauto, se ne stanno fermi due personaggi imbacuccati in due mantelloni che scendono sino ai calcagni: proprio, dunque, gl’itifalli di Semo (fig. 32) (n). Se non che, non hanno (’) Origine ed elementi, p. 93 sg. (’) «Joum. of Hellen. Stud. », II, tav. XIV. (3) IlfQlt^COVTUl XaQttVTlVOV XCt).V7CT0V uirOVS X&V BfpVQÒlV,