Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) II.djvu/40

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LE NUVOLE 37



lesina

Perdio, dici sul serio!
Fior di farina, già sono, a momenti!

socrate

Or taci, e porgi orecchio — alla mia prece, o vecchio!
Solenne si volge al cielo.
Aer, Signore immenso che in te sospesa tieni
la terra: lucido Etra: dei tuoni e dei baleni
Dee venerande, Nubi, levatevi, oh Signore,
mostratevi, librate nel cielo, al pensatore!

lesina

Un momento, un momento! Dove trovar ricovero
dall’acqua? Adesso addoppio questo cappotto. Ah povero
me, vado a uscir di casa senza manco il berretto!

socrate

Venite, o venerande Nuvole, al suo cospetto!
O che vostro soggiorno siano le nevicate
sacre vette d’Olimpo, o che sacre intrecciate
danze, del padre Oceano nei verzier’, con le Ninfe,
o con anfore d’oro attingiate le linfe
alle foci del Nilo, o sovressa la cima
scintillante di neve vi libriate del Mima,
o nel gorgo Meòtide: date alle preci ascolto,
gradite i sacrifizi con benevolo volto!
Scoppia da lungi un tuono sordo e prolungato.