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LE DONNE ALLA FESTA DI DEMETRA |
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Le Donne alla festa di Dèmetra ( Tcsmoforiazu^e) furono
scritte poco tempo dopo la Lisistrata: e nel complesso sono
una satira letteraria contro Euripide ed Agatone.
NellAgatone aristofanesco troviamo un mirabile esempio
di caricatura personale. Per apprezzarla, bisogna conoscere
il modello: onde cercherò d’abbozzare in pochi tratti la figura
di questo non grande, forse, ma certo singolare scrittor di tragedie.
La tradizione ce lo presenta sotto luce assai favorevole.
Nel Simposio platonico lo vediamo festeggiato per una sua
vittoria nell’agone tragico, e tutti i convitati gareggiano nel
dargli prove di simpatia e di stima. Dopo che il giovane trionfatore ha finito il suo discorso, Socrate, con una innegabile
punta d’ironia, ma pur con qualche fondo di serietà, dichiara
di sentirsi molto imbarazzato a dover parlare dopo un oratore
cosi forbito ed elegante. Nelle Donne alla festa di Dèmetra,
Aristofane lo burla più per la mollezza dei costumi che per
l’arte; e senza troppo agro; e nelle Rane lo riconosce poeta
valente e di razza. Delle sue tragedie ci restano pochissimi
frammenti; e non offrono solida base a un giudizio. Alcuni sono
filosofici, di abbastanza ovvia filosofia. Per esempio: