Pagina:Compendio della dottrina cristiana, Roma, 1905.djvu/248

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altro motivo tace colpevolmente qualche peccato mortale in confessione, profana il sacramento e perciò si fa reo di un gravissimo sacrilegio.

D. Chi ha taciuto colpevolmente qualche peccato mortale nella confessione, come deve provvedere alla propria coscienza?

R. Chi ha taciuto colpevolmente qualche peccato mortale nella confessione, deve esporre al confessore il peccato taciuto, dire in quante confessioni l’abbia taciuto e rifare tutte le confessioni dall’ultima ben fatta.

D. Che cosa deve considerare chi fosse tentato a tacere qualche peccato in confessione?

R. Chi fosse tentato a tacere un peccato grave in confessione deve considerare:

1.º che non ha avuto rossore di peccare alla presenza di Dio, che tutto vede;
2.º che è meglio manifestare i propri peccati al confessore in segreto, che vivere in quieto nel peccato, fare una morte infelice ed essere perciò svergognato nel dì del giudizio universale in faccia a tutto il mondo;
3.º che il confessore è obbligato al sigillo sacramentale sotto gravissimo peccato e con la minaccia di severissime pene temporali ed eterne.

D. Che cosa vuol dire: l’accusa deve essere sincera?

R. L’accusa deve essere sincera, vuol dire che bisogna dichiarare i propri peccati quali sono, senza scusarli, diminuirli o accrescerli.