Pagina:Compendio della dottrina cristiana, Roma, 1905.djvu/397

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Nè solo in Gerusalemme, ma in tutta la Giudea, predicando gli Apostoli, il numero dei credenti andava crescendo.

116. Ma tosto i seniori del popolo ed i principi dei sacerdoti cominciarono a perseguitare gli Apostoli, e chiamatili e rimproveratili acerbamente, intimarono loro di non più parlare di Gesù. Questi rispondevano: Noi non possiamo tacere quello che abbiamo veduto ed udito; giudicate voi stessi se ci sia lecito obbedire agli uomini, disobbedendo a Dio; ma quelli li imprigionarono maltrattandoli; fecero morire il diacono S. Stefano sotto una tempesta di sassi: e gli Apostoli lieti di esser fatti degni di patire per Gesù Cristo, ne prendevano coraggio a predicare, e sempre maggiore era il numero dei convertiti.

L’apostolo Paolo.


117. Il più celebre dei convertiti al Vangelo fu Saulo, detto poscia Paolo, nativo di Tarso, il quale prima furioso nemico e persecutore dei cristiani, colpito dalla divina potenza, diventò un vaso di elezione, il più zelante ed operoso degli Apostoli.

Sono incredibili i viaggi, le fatiche e le tribolazioni di questo prodigio della grazia, per far conoscere il nome e la dottrina di Gesù Cristo fra i gentili: onde vien chiamato Dottore delle genti. Predicando la fede, non già coll’apparato della sapienza umana, ma nella virtù di Dio, che confermavala coi miracoli, convertiva i popoli sebbene fosse sempre accusato dai nemici della Croce di Cristo. Tali accuse lo portarono provvidenzialmente a Roma, ove potè predicare anch’egli il Vangelo ai giudei ivi residenti, ed ai pagani. Dopo altre peregrinazioni vi ritornò, ed ivi coronando l’apostolica sua vita col martirio, ebbe tagliata la testa sotto il medesimo Imperatore Nerone, sotto cui S. Pietro vi fu crocifisso.

118. Ci restano di lui 14 epistole, scritte la maggior parte alle varie chiese da lui fondate, e sono esse un altro segno dell’apostolica missione datagli da Gesù Cristo,