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lettera xvii. | 97 |
cordia estetica che le faccia pronte e, per così dire, alate all’ideale che sorge dai disastri del reale. Oh! chi è giunto alla conscia maturità delle potenze concordi ed une colle leggi della natura, le rivela e le adempie in sè stesso, costui è libero. Chi produce con gioia i frutti sereni dell’ideale sdegnando da sè le ribellioni della carne e del sangue, costui è giunto alle cime più alte della vita, libero solo in mezzo agli schiavi. Addio.