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capitolo xii. 115


ste donne m’invitano; e se tu non mi proteggi contro le loro insidie, io potrei cadervi per inclinazione giovanile, ed agire come uno sciocco.

34.  Dio l’esaudì, e distolse da lui le loro macchinazioni, poichè egli intende, e sa tutto.

35.  Ciò nondimeno, anche dopo i segni della sua innocenza, vollero farlo mettere in carcere.

36.  Due altri furono in pari tempo incarcerati con lui; uno di questi disse: Ho sognato questa notte che premeva dell’uva. Ed io, disse l’altro; ho sognato che portava sopra il capo dei pani che gli augelli venivano a beccare. Dacci l’interpretazione di questi sogni, giacchè ti reputiamo per un uomo virtuoso.

37.  Giuseppe rispose: Prima che vi sia recato il vostro nutrimento giornaliero, io vi avrò spiegato i sogni, che vedrete poi realizzarsi. Questa scienza mi viene da Dio, che me l’ha insegnata, imperciocchè ho abbandonata la religione di coloro che non credono in Dio, e che negano la vita futura.

38.  Io professo la religione de’ miei padri Abramo, Isacco, e Giacobbe; noi non associamo a Dio alcuna cosa creata. Questo è un favore di Dio verso noi, come verso tutti gli uomini; ma la maggior parte non è riconoscente.

39.  Miei compagni di prigione! è forse una quantità di Signori che vale meglio di un Dio unico, e potente?

40.  Quelli che voi adorate a fianco di Dio sono nomi vani che voi, ed i vostri padri avete inventati. Dío non vi ha data alcuna prova per sostenere il vostro culto. Il potere supremo non appartiene che a Dio; egli vi comanda di non adorare altro Dio che lui. La sua è la vera religione, ma la maggior parte non la conosce.

44.  Miei compagni di carcere! uno di voi presenterà la tazza di vino al suo padrone, l’altro sarà crocifisso, e gli augelli verranno a mangiare sul suo capo. La cosa su cui mi avete interrogato è decretata infallibilmente.

42.  Poi Giuseppe disse a quegli cui prediceva l’uscita. Ricordami (quando sarai libero) alla memoria del tuo padrone. Satana gli fece dimenticare di parlare al suo padrone di Giuseppe, e Giuseppe restò alcuni anni carcerato.

43.  Il Re d’Egitto disse un giorno ai grandi del regno: Ho veduto in sogno sette vacche grasse divorate da sette vacche magre, e sette spighe verdi, e sette altre secche. Spiegatemi le mie visioni, se sapete spiegare i sogni.

44.  Sono fantasmi, sogni; noi non sappiamo spiegare i sogni.

45.  Colui che era uscito dalle carceri disse loro, ricordandosi di Giuseppe dopo alcuni anni, io ve ne darò la spiegazione. Lasciatemi uscire (per trovare la persona).

46.  Giuseppe! uomo veridico spiegaci ciò che significano sette vacche grasse divorate da sette vacche magre, e sette spighe verdi con altre sette secche, acciocchè, quando io sia di ritorno a coloro che mi hanno mandato, essi ne imparino la spiegazione.

47.  Giuseppe gli rispose: Seminerete per sette anni come al solito; il grano che avrete mietito lasciatelo nella spiga1 fuorchè quel poco che vi bisognerà.

48.  Verranno quindi sette anni duri che consumeranno tutto ciò che avrete messo in riserva in previsione, fuorchè quel poco che avrete custodito con attenzione.

49.  Poi verrà un anno nel quale gli abitanti di questo paese avranno molte pioggie, e premeranno.2

  1. Cioè, nei magazzini, senza batterlo.
  2. L’uva, e le olive.