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capitolo xxxi. 207


60.  E tu (o Maometto!) abbi pazienza, poichè le promesse di Dio son vere; che coloro la cui fede è incerta non ti comunichino la loro leggierezza!


CAPITOLO XXXI.

lokman1.

Dato alla Mecca. — 34 Versetti.

In nome di Dio clemente, e misericordioso.

1.  A. L. M. Ecco i segni del Libro savio.

2.  Egli serve di direzione, ed è stato dato per misericordia di Dio a coloro che fanno il bene,

3.  Che fanno la preghiera, e l’elemosina, e che credono fermamente alla vita futura.

4.  Essi sono diretti dal loro Signore, e sono i beati.

5.  Taluno (di questo paese) comprerà chi faccia dei racconti futili per far deviare gli altri dal sentiere di Dio; non vi è in ciò scienza, cerca (in tali racconti) di che divertirsi. E preparata per questi uomini la pena ignominiosa2.

6.  Se gli si raccontano i nostr’insegnamenti (i versetti del Corano), si rivolge con disprezzo, come se non li ascoltasse, e come se le sue orecchia fossero turate3. Eh bene! annunzia a costui il gastigo doloroso.

7.  Quei che avranno creduto e praticato le buone opere abiteranno nei giardini di delizie.

8.  Vi resteranno eternamente, in virtù della promessa di Dio, della vera promessa; egli è il Potente, il Savio.

9.  Ha creato i cieli e la terra senza colonne visibili; ha conficcato sulla terra le montagne (come fossero pali) perch’essa non se ne fugga con voi; v’ha sparso animali d’ogni specie. Facciamo scendere dal cielo l’acqua, e per essa produciamo ogni coppia preziosa.

10.  Quest’è la creazione di Dio; ora fatemi vedere cos’hanno fatto gli altr’Idii. Sì, i malvagi sono smarriti evidentemente.

11.  Demmo a Lokman4 la saviezza, e gli dicemmo: Sii riconoscente verso

  1. Vedi la nota del versetto 11.
  2. Questo versetto, ed il seguente, erano diretti contro un certo Nodhar-ebn-el-Hareth, che aveva riportato dal suo viaggio in Persia i racconti delle gesta di Rustam, e d’Isfendiar, due de più famosi eroi di quel paese, e ne leggeva dei passi ai coreiciti, facendo osservare che queste istorie erano ben superiori a quelle del Corano.
  3. Alla lettera: come se avesse un peso alle orecchie.
  4. Lokman, di cui si parla qui, è un personaggio celebre fra gli arabi per la sua saviezza, e perciò si aggiunge sempre al di lui nome l’epiteto (al hakim)’il savio. Fra i fatti relativi alla storia degli arabi prima di Maometto, si trova che gli Aditi, popolo d’Arabia, soffrendo la siccità, avevano mandato dei messaggi al tempio della Mecca per implorare l’acqua. Uno di questi fu un tal Lokman, ma i commentatori fanno osservare che quel Lokman, non dev’esser confuso col personaggio mentovato nel Corano. Questi dicono, (e ciò come sempre senza citare la prova di alcun’autorità) era figlio di Baura figlio di Giobbe; visse mille anni e giunse così fino ai tempi di Davidde, da cui apprese la saviezza; prima di quell’epoca era consultato in materia di diritto. Altri aggiungono che Dio gli avesse dato a scegliere fra il dono della profezia, e quello della saviezza, e ch’egli avrebbe scelto