Pagina:Cordelia - Il mio delitto, Milano, Treves, 1925.djvu/147

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XIV.

Se qualche volta mi stordivo in mezzo alle feste, avevo anche delle ore di reazione, nelle quali mi racchiudevo nella solitudine della mia casa e non volevo vedere nessuno. In quelle eterne ore d’isolamento sognavo, fantasticavo, rifacevo la mia vita passata e pensavo al sogno di felicità che avevo tanto accarezzato nella mia mente e che mi si dileguava per sempre. Ormai non avevo più illusioni, e la fede in mio marito era scossa nel punto stesso che il mio amore per lui si era fatto più vivo.