Pagina:Corradini - Sopra le vie del nuovo impero, 1912.djvu/84

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62 l'imponderabile della reggenza

cato l’ordine della soppressione. Traduco dallo stesso foglio:

«Alle dieci eravamo a Dar-Hussein nel gabinetto del general Pistor che ci ricevette benevolmente. Alle nostre osservazioni che più o meno mettono in dubbio la legalità del suo atto, il generale risponde che questo non lo riguarda, che egli non è il codice, ma la sciabola, e che egli non crede di poter più tollerare la pubblicazione d’articoli che censurano con tanta violenza le più alte autorità del protettorato. Non tollererà più a lungo gli eccitamenti all’odio delle razze. Noi rispettosamente gli facciamo notare che egli crea così un delitto nuovo, inesistente; che si è già soppresso l’articolo del codice penale circa l’eccitamento all’odio dei cittadini fra loro, e che ora non si può tirar fuori in luogo di quello un altro articolo sull’eccitamento all’odio delle razze. Ma il generale Pistor tien duro; egli è la sciabola, non il codice, ci ripete sorridendo, e ciò gli basta».

A farla breve, tra il generale e la Tunisie Française si finì col venire a un accomodamento: la Tunisie Française dovè assicurare per iscritto «che essa avrebbe cessato la campagna iniziata sin dal Novembre scorso contro le più alte autorità del protettorato», e che per cooperare alla pacificazione degli animi avrebbe trattate le quistioni degli indigeni moderatamente; il generale aggiornò la soppressione. Ma nello stesso numero del giornale dov’erano le su riportate dichiarazioni e tutto il racconto, se-