Pagina:Così parlò Zarathustra (1915, Fratelli Bocca Editori).djvu/252

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il più brutto degli uomini 253

tu, impaziente, non prender la via per la quale io qui venni. Quella via è cattiva.

Sei in collera con me, perchè troppo a lungo ti parlo a questo modo? Perchè mi permetto di darti consigli? Ma sappi che io sono il più brutto degli uomini; — colui che anche ha i piedi più grandi e più pesanti. Dove io son passato, la strada è cattiva. Io sconcio e guasto tutte le strade.

Ma tu mi passasti dinanzi silenzioso; tu arrossisti: me ne sono accorto. — Da ciò riconobbi che tu sei Zarathustra.

Un altro mi avrebbe gettato un’elemosina: la sua compassione di sguardi o di parole. Ma per questo io non sono abbastanza mendico: tu l’hai compreso.

Per questo io sono troppo ricco: ricco di grandezza, di terribilità, di bruttezza, d’inesprimibilità. Il tuo pudore, o Zarathustra, m’ha onorato!

A stento riuscii a trarrai fuor dalla ressa dei compassionevoli, — per ritrovare il solo che oggi insegna che la compassione è importuna: — te, o Zarathustra!

Sia quella d’un Dio o quella degli uomini: la pietà procede contro il pudore. E il non voler soccorrere può esser cosa più nobile che non la virtù pronta sempre all’aiuto.

Ma questa è oggi chiamata dalla piccola gente la virtù per eccellenza: — non si ha più nemmen riverenza per le grandi sventure e per la grande bruttezza.

Io guardo oltre a tutti costoro, come un cane guarda oltre il dorso delle pecore belanti. Son gente piccina e grigia, di buona lana e di buona volontà.

Come l’airone guarda disdegnoso, col capo eretto, oltre la palude: così io guardo oltre il brulichio delle piccole e grigie onde delle volontà e delle anime.

Troppo a lungo han dato ragione a quella gente piccina: in tal modo essa trionfa ora ed insegna: «È bene soltanto ciò che è caro alla gente piccina».

E «verità» chiamasi oggi ciò che disse il predicatore, sorto in mezzo a loro: quello strano santo ed avvocato della minuta gente che proclamò di sè stesso: «Io sono la verità».

Quell’immodesto ha fatto gonfiar da troppo tempo la cresta alla gente piccina, — egli, che proclamando «io sono la verità», insegnava un grosso errore.