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— Buon giorno. Venga pur avanti, signor soldato.

Alla voce, pareva una fanciulla. Ma quella faccia, quel petto, quei fianchi..... Certo era la donna del padrone di casa. Che fosse nata in quei boschi? A vivere di castagne e d’acqua, poteva una creatura essere venuta su così bella, e durare così fresca tanti anni? Colei ne doveva avere una quarantina. Di belle quanto lei ne aveva viste molte, dacchè girava per quelle parti; ma a quella che li come stavano bene i riflessi di bronzo dei capelli biondi, e quegli occhi neri come more! Ah!... vi doveva essere stato un tempo di peccatori per quei monti: le donne come quella erano sangue di feudatari. Già non vi si vedeva altro che rovine di castelli!

— Venga pur avanti, non abbia paura di nulla; — tornò a dire la donna, perchè Pellegro si era fermato e pareva non osasse: — Che cosa vuole? — Nulla. Sono un povero forestiero, e se avete qualcosa, pagando, mangierei. Ma riponete pure codesto arnese; non sono nè un lupo nè un ladro.

Quella voce e quella faccia erano oneste, e la donna sorrise. Che denti! Non parve nemmeno bugiarda, mentre si scusò dicendo che il corno non lo aveva mica preso per lui.

— Le darò delle castagne cotte appena. Se tardava un minuto, trovava porta di legno. Stavo per portar da desinare ai miei uomini che sono laggiù a fare il carbone. Anzi se vuol venire mangierà là: sono a due passi.