Pagina:Costantino Beltrami.djvu/61

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con l’incessante timore di abbattermi in orde selvaggie, e colla speranza di pure incontrarne onde avere in esse l’ajuto indispensabile alla meta fissami indeclinabile in mente.

Ma in così spaventevole situazione, in così supremi momenti l’animo suo non si smarrisce, una perfetta calma lo rassicura, e vede con generosa compiacenza giunto l'istante di potere senza vanità sentire stima di sè medesimo e di mostrarsene degno. Alcuni doni indispensabili a quei viaggi ed un fucile con bastevole munizione a difesa d’ogni nemico assalto, ed a sopperire con la caccia alle scarse provvigioni, aggiuntovi un canotto di corteccia di betulla (Pinus canadensis) fragile, ristretto e leggero, era tutto ciò che gli rimaneva in tanto frangente. Ma la Riviera gli segnava una via che doveva guidarlo al lago donde scorreva, e questa divenne l’ineluttabile sua impresa. Lungo ora sarebbe l’enumerare gli stenti, i disagi, i pericoli che egli dovette indurare contro gli elementi tutti, i quali parvero allora congiurare a suo danno. Basti l’immaginarlo là fra quelle inospiti lande ora sorpreso da fieri uragani, che selve intiere schiantavano, ora dal sibilo di serpenti e dagli urli degli orsi e dei lupi d’ogni intorno minacciato, posto nel bivio di risalire la corrente sopra fragile legno, inesperto al remo, o di penetrare fra cupe boscaglie, che dai lati la cingevano, le cui tenebre eterne non valeva a rompere raggio di sole o chiarore di luna. La di lui condiziono appariva sempre più terribile, onde i rumori