Pagina:Cristoforo Busetti Canzoniere.djvu/20

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Castello di Arsio nella Valle Naunia, ognora ferace, come l’Eccellenza Vostra sa, d’ingegni svegliati e peregrini: del che fanno fede anche ai dì nostri alcuni rinomati scrittori viventi. Questa donna, oltre i pregi esteriori delle forme, era di rarissime doti intellettuali adorna, colle quali forse più che coll’avvenenza sottomise il cuore del famoso poeta Trentino. Che essa ne ammirasse l’estro e lo stile, ne pare manifesto; e forse non era in Lei straniero certo orgogliuzzo, o vogliam dir vanità, nell’udirsi celebrata con versi in un secolo in cui i Poeti generalmente camminavano sull’orme di Francesco Petrarca, e dipingevano nelle amanze le prerogative di Laura. E la Dorotea d’Arsio può chiamarsi ragionevolmente la Laura Trentina. Era naturale che la distanza del grado, l’educazione e la soggezione paterna fortificassero nella vaga donzella quel riserbo imperato dalla virtù, e renduto più imponente dalle circostanze in cui essa si ritrovava. Quindi non è a stupire se indarno ne sospirasse, e se ne accorasse il nostro Poeta, che, salito tanto alto co’ suoi pensieri, vedea vieppiù dilungarsi la meta cui aspirava; ed a ciò aggiungevasi l’anima fiera e superba del