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256 | libro quarto |
CAPITOLO SETTIMO
§ I.
Quando al loro svegliarsi gli equipaggi non videro più il brigantino, credettero di aver sognato. Le circostanze di quell’arrivo e di quella partenza di nottetempo, l’attitudine di riservatezza e di assoluto silenzio dei rematori della scialuppa, parevano agli ufficiali che non si erano coricati, sospetti e di cattivo augurio: il messaggio, portato da un traditore, da un nemico noto a tutti, aveva un significato minaccioso: giudicarono che il governatore non voleva salvarli, a motivo della sua nimicizia contro l’Ammiraglio. Per tranquillarli, Colombo mostrò di essere interamente soddisfatto, e recò quale ragione della così sollecita partenza del brigantino, il desiderio di mandare più prontamente a liberarlo.
Ovando aveva spedito il traditore Escobar unicamente per vedere se l’Ammiraglio poteva co’ suoi propri mezzi uscire di là1. Ma l’interesse che suscitava quella sciagura, e le calde proteste de’ Religiosi Francescani l’obbligarono a non avversare gli sforzi di Diego Mendez per soccorrere i naufraghi, ed a mostrare di volerli salvare egli medesimo.
- ↑ Fernando Colombo, Vita dell’Ammiraglio, cap. civ.