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capitolo undecimo 295

spiegare umanamente l’opera sovrumana della scoperta. Tutti quelli che hanno studiato la vita di Colombo, nessuno eccettuato, gli storici suoi contemporanei, gli storiografi delle Indie, che ebbero i documenti ufficiali sotto gli occhi, furono recati a riconoscere nelle circostanze dell’arrivo di quest’Uomo in Ispagna, in quelle che ve lo rattennero, in quelle che permisero l’esecuzione della sua impresa, un componimento ed accordo superiore alle previsioni mortali.

A meno di negare radicalmente ogni azione provvidenziale sull’umanità, non si potrebbe disconoscere la mano divina da cui fu guidato Colombo. Se mai la Podestà superiore che presiede al governo dei Mondi, dovette manifestarsi, questo dovette avvenire lorchè compiessi il fatto maggiore del nostro pianeta. Quando si considera tutti i particolari della scoperta, troviamo con Cladera, dotto autore delle Ricerche storiche sulle scoperte degli Spagnoli nell’Oceano, che bisognerebbe far violenza alla propria ragione per non credere che in una tale opera Colombo traesse dall’alto il suo primo sostegno. L’ammiraglio confessa col suo modesto laconismo che Cristo gli appianò la via. E appunto perchè nel suo concetto lo scopo finale della scoperta si collegava essenzialmente col trionfo della Croce sulla Mezza-luna e colla liberazione de’ Luoghi Santi, venne scorta una coincidenza singolare e fenomenale fra certi rapporti ed anche fra certe date di questo viaggio.

Il venerdì, giorno della Redenzione, giorno del conquisto di Gerusalemme, giorno della resa di Granata, sembra notare i principali incidenti di questa spedizione cristiana.

Il venerdì Colombo spiega le vele.

Il venerdì compie l’importante osservazione della variazione magnetica.

Il venerdì, a primi segni del Nuovo Mondo, sono veduti gli uccelli del Tropico.

Il venerdì appare il mar d’erbe, gran fenomeno oceanico.

Il venerdì 12 ottobre, si discopre la Terra.

Il venerdì, medesimo giorno, Colombo pone la prima Croce su quel nuovo suolo.

Il venerdì 19 ottobre, scrive che vuol essere di ritorno in