Pagina:Cronica de matematici.djvu/51

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mo Matematico, e per l’eccellenza sua chiamato il Geometra. Attese con gran diligenza alla dottrina degli elementi, e d’alcune cose trattò più pienamente, che non haveva fatto Euclide, di cui pare che tentasse e nella disciplina degl’Elementi, e nelle cose coniche di oscurare la gloria. Affaticossi nella dimensione del cerchio, e quadrollo con l’ajuto d’una linea detta da lui sorella della Cicloide. Dimostrò la generatione dell’Helica, & insegnò il modo da trovare le due medie proportionali. Scrisse di perspettiva. Diede opera alla Gnomonica, e trovò quell’Horologgio, che dalla similitudine era detto Faretra. Scrisse delle Teoriche de Pianeti, e mandò fuori un libro del paragone del Dodecaedro, e dell’Icosnedro. Scrissene un’altro intitolato il luogo risoluto, e de libri della Settione della proportione, un’altro della Settione dello spatio, due de contratti, due delle inclinationi, due altri de luoghi piani. Scrisse otto libri mirabili, ne quali abbracciò tutta la dottrina Conica; di questi se ne trovano sol’ quattro, gl’altri sono stati divorati dal tempo.

[159][143]ATTALO da Rodi amico di Appollonio Pergeo, à cui esso Appollonio dedicò il quarto de libri Conici, attese alle Matematche, e particolarmente all’Astro-


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