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IV. — Osservazioni sull’amministrazione antica del Regno di Napoli (n. 4, 23 agosto 1806).

V. — Sulla legge dell’8 agosto 1806 relativa alle imposte dirette (n. 5, 25 agosto 1806). VI. — Varietá (n. 6, 27 agosto 1806).

Tre grandi flagelli politici ha avuti l’Italia meridionale nella sua sto ria millenaria: la sollevazione dei bruzi contro i lucani fomentata da Dionigi di Siracusa, la guerra servile al tempo di Roma repubblicana, le devastazioni della Santa Fede nel 1799 e del brigantaggio nel 1806. VII. — Osservazioni sulla legge riguardante la liquidazione ed i pagamenti dei creditori dello Stato (n. 7, 30 agosto 1806). VIII. — Vite di alcuni uomini illustri salentini, scritte dal dott. Baldassarre Papadia, Napoli, 1806 (ivi).

IX. — Sulle leggi della caccia e dell’armi da fuoco (n. 8, 1 settembre 1806). X. — Stato, esame e riforma del Tavoliere di Puglia (nn. 9 e 12, 3 e io settembre 1806). «Fin dalle etá piú remote, fuggendo ogni anno, al principiar di settembre, le nevi ed il verno delle patrie montagne, i pastori di tutti gli Apruzzi erano usi di scendere volontari nelle pianure di Puglia, cercando ai loro greggi pascolo piú ubertoso e cielo piú mite». Tutto ciò da volontario divenne forzato per opera di Alfonso primo d’Aragona. Il quale, o che disperasse di ripopolare le solitudini pugliesi, che fin dalla seconda guerra punica s’eran cominciate a spopolare; o che, «signore in privata proprietá della maggior parte di questo terreno, volesse piuttosto stabilirvi una rendita per l’erario; determinò di ceder per sempre alla pastorizia quel suolo che le guerre desolatrici di Roma avean tolto all’agricoltura, e, dai campi della Daunia deserta esiliando per sempre la specie degli uomini, volle, con cambio poco onorevole e men felice, sostituirvi quella dei bruti». Da che l’origine del cosí detto Tavoliere, ultima e piú grave causa dell’odierna spopolazione pugliese. XI. — Sibari (n. io, 6 settembre 1806).

Esposizione in forma storica di quanto si dice sull’argomento nel Platone in Italia e riaffermazione della tesi che la storia dell’Italia antica