Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/286

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al regno dei cieli: vi entrano di pieno diritto 1 poveri di spirito; lo conquistano a forza i violenti; ma per uno di questi... si fa piú festa che per tutte le altre novantanove pecorelle che non si erano mai smarrite». — Quanto poi alla cosí detta «eleganza», «vi sono due specie di eleganza: delle quali una si può dire della natura, l’altra della scuola. Spesso decipimur specie recti, e gli uomini di finissimo gusto vogliono giudicar della prima colli precetti e colli esempi della seconda. Ciò avviene specialmente in fatto di lingua, perché le parole acquistano col tempo una certa dignitá estrinseca, che vien loro dal solo esser antiche,e l’orecchio, abituato alle medesime, sdegna come vili tutte le altre che forse uno scrittore prende dall’uso della vita: la semplicitá si reputa negligenza. Ma, siccome dall’altra parte uno scrittore il quale vuol essere originale è impossibile che non si discosti un tantino dalle scuole e si ravvicini alla natura, cosí contro di essi si è quasi sempre scagliata questa accusa». Mille volte, per esempio, essa è stata formolata contro il Metastasio. Ma «che ne è avvenuto? Le censure sono state obliate e le bellezze di Metastasio saranno eterne. Le sue parole, le sue frasi, che eran riputate triviali e plebee, mentre in veritá non erano che semplici e naturali, col tempo hanno acquistato dignitá anche nelle scuole. Abbiamo citato l’esempio di Metastasio; ma se ne potrebbero citare mille altri. Catullo, per esempio, Catullo possiam mai credere che adoprasse ne’ suoi componimenti parole ricercate? La natura istessa del massimo numero de’ suoi componimenti le escludeva: dovranno esser parole non solo del popolo ma spesso anche della * feccia di Romolo ’. Ed allora i critici avran detto di Catullo» ciò che oggi si dice di altri, «e che è tanto facile dire tutte le volte che si vuole». CX. — Storia del Regno di Napoli di Nicola Vivenzio (n. 300, 18 gennaio 1812).

Il maggior numero degli storici napoletani «o han narrati gli avvenimenti di un’epoca sola, come Costanzo, o si sono occupati profondamente di una parte sola delle nostre vicende, come Giannone, e, mentre sono minutissimi e profondissimi in quella parte che hanno impresa a trattare, non vi esentano però dall’obbligo di cercare il rimanente in altri libri». Non è poi da parlare «di quegli scrittori del merito di Costo e di altri tali, che abbondano presso di noi come presso tutte le altre nazioni». CXI.— Nuovo sistema metrico spiegato a’ giovinetti, di Vito Buonsanto (n. 305, 24 gennaio 1812). CXU. — Necrologia (n. 339, 4 marzo 1812).

Quella del medico Antonio Villari, nato a Sanseverino in Principato citra nel 1741, morto a Napoli il t° marzo 1812. «In un’epoca funesta