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II

PER LA GLORIA

[XII DECEMBRE MCMXV]


 
Dio d’Italia, cui Dante il duro viso
incotto dalla vampa dell’Inferno
tende e, non vinto dal fulgore eterno,
guata con occhi di rapina fiso;
 
5Dio d’Italia, che gli uomini di parte
cementarono vivo in pietre conce,
il sangue cittadin con le bigonce
mischiando nella calce a far lor arte;
 
Dio d’Italia, bellezza che il titano
10Michelangelo in cupola ed in volta
girò, tagliò nel sasso, amò raccolta
nell’ossatura del dolore umano;
 
Dio di gloria, tu fa questo giudicio
della gloria, tu giudica di noi
15per la palma, considera gli eroi,
guarda alla fede e pesa il sacrificio.