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Pagina:D'Annunzio - Isaotta Guttadauro, 1886.djvu/193

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Intermezzo melico 187


     Tende ogni amante
all’amante le braccia
     e a sè l’allaccia
entro la bianca traccia
5de l’astro radiante.

     Passan li uccelli.
Oh chiome feminili,
     chiome gentili,
lunghe reti sottili
10tratte dietro i burchielli!

     Oh di roseti
profondi laberinti
     ove i poeti
in giacigli segreti
15stanno alle belle avvinti!

     La nostra nave,
cui non pinse Ki-Tsora,
     va con soave
andare; e su la prora
20tu ti stendi, o signora.

     I tuoi capelli
sciolti hanno il fresco odore
     dei ramoscelli
che ondeggian lenti, in fiore,
25con sommesso romore.