Pagina:D'Annunzio - L'orto e la prora.djvu/52

Da Wikisource.

AUTUNNO.

Autunno, che negli occhi suoi specchiasti
e nel mar taciturno il tuo fulvo oro
— tutte le acque un immobile tesoro
parvero, e gli occhi più del mare vasti —,


5Autunno, io non sentii mai così forte
la tristezza che tu solo diffondi
— quante di me ne’ tuoi boschi profondi
son cose morte tra le foglie morte! —