Pagina:D'Annunzio - L'orto e la prora.djvu/87

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Vas Mysterii 83



E piega ella il suo volto doloroso
10e piange ella ne l’anima immortale
il suo defunto amore. Oh luminoso
il funerale!


Da jeri son tutti i miei sogni accesi
come torce, d’innanzi a le sue porte;
15però che troppo lungamente attesi
io questa morte.


Se il mio potere occulto al fin la induce
a sollevare il volto sibillino,
ella pensa: — Che è mai questa luce?
20Forse il mattino?


A quando a quando pe ’l gran vento rotte
le fiamme attingono i veroni foschi;
ed ella pensa: — Chi mai ne la notte
incendia i boschi?


25(Tutti arderei, Citera, i tuoi felici
boschi di mirti, sol per rallegrarla!)
Ella pensa, temendo i malefici:
— Chi è che parla?