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Alla nutrice 5



lungi sempre da l’anima rinata
e del candor natale circonfusa!
Una immensa bianchezza immacolata,
una forma d’amore angelicata,
35e per tutto l’imagine diffusa
d’un Bene Sommo che quivi s’attende! —


Ma tu, che ne la casa tua lontana
torci il fuso, non sai la mia ventura.
Fili con dita provvide la lana
40de la tua greggia; nè sai la mia vana
tristezza, in quest’azzurra notte pura.
Tu torci il fuso, e il ceppo a tratti splende.


E fili, e fili sin che l’olio dura,
Nutrice; e morta la mammella pende.


Natale del 1892.