Pagina:D'Annunzio - Laudi, II.djvu/116

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DELLE LAUDI - LIBRO

è nella cera

per lo dolore; e il verde apio nell’orto
105langue, e l’aneto aulente; e le montagne
son tacite, e le fonti nelle selve
plorano, e al mare Cèrilo fa lai.
Sicelie Muse, incominciate il carme
fùnebre! Varca il doriense Orfeo
110l’atra riviera.„

Non sonò forse questo antico pianto
sul trapassato auleta?
“Omai chi canterà su le tue canne?
Respiran elle come le tue labbra.
115Pan non si ardisce. E oppresso
tu dal silenzio della Terra sei!
Ma, se canti a colei
che pur pensosa è d’Enna in Acheronte,
ella in memoria dei narcissi ennèi
120ti ridona al tuo mare ed al tuo monte.„

Non piansero così forse i selvaggi
flauti contesti con la cera e il lino,
al mar siciliano e a piè del cavo
rogo vulcanio? E le città illustri


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