Pagina:D'Annunzio - Laudi, III.djvu/293

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TERZO - ALCIONE


o un nibbio con aperte ali, e vi fosse
odore di garofalo nel mucchio
per qualche cunzia dalle barbe rosse
60onde il suo succhio

sì caro all’arte dell’aromatario
stillasse fra l’erbame; e resupino
vi giacessi io mirando il solitario
ciel iacintino;

65e scendessi così, tra l’acqua e il cielo
con l’alzaia la Fossa Burlamacca,
albicando qual prato d’asfodèlo
la morta lacca;

e traesse il bardotto la sua fune
70senza canto per l’argine; ed io, corco
sul mucchio, mi credessi andare immune
di morte all’Orco!

Ma cade il vespro, e tempo è d’esulare;
e di sogni obliosi in van mi pasco.
75Su i gravi carri lungo le vie chiare
passa il falasco.


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