Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. I, 1918 – BEIC 1797111.djvu/82

Da Wikisource.

dal conte Cobenzl, e, dopo vari discorsi e riflessi, vollero ch’io partissi. Diemmi quest’ultimo lettere commendatizie pel figliuolo in Vienna, per quello cioè che conchiuso aveva col prusso re la pace di Teschen. Fui accolto graziosamente da quel signore; mi parlò della canzone ch’aveva scritta per lui; ed alla mia partenza mi regalò un libretto da viaggi, nel cui frontespizio aveva affisso con una spilla una cedola di banco di cento fiorini, al cui piede era scritto: «Il Cobenzl al Da Fonte, per le spese del viaggio».

Mori al mio arrivo a Vienna Maria Teresa, principessa amata generalmente in quella cittá. Non v’eran dunque che lacrime e maninconia: io non mi vi fermai che tre giorni. Arrivato a Dresda, corsi sul fatto da Mazzola. Quando entrare mi vide nella sua camera: — Da Ponte a Dresda! — esclamò egli con gran sorpresa. Non è difficile imaginare qual io rimanessi a questa accoglienza. Corse ad abbracciarmi, ma io non aveva quasi la forza d’aprir la bocca, nonché di corrispondere a’ suoi abbracciamenti. Vedendo ch’io non parlava: — E che si

— soggiunse — che chiamato foste a poeta pe’ teatri di Pietroburgo? — Io venni a Dresda — risposi allora — per vedere l’amico Mazzola, e per profittar, se si può, del favore de’ suoi amici. — Risposi questo macchinalmente, e senza quasi sapere quel che diceva. — Bravo! — ripigliò esso — siete forse arrivato a tempo. — Mi condusse a una vicina locanda, dove passò meco in discorsi di vario genere, senza farmi alcun remoto cenno di quella lettera. Era giá passata la mezzanotte quando lasciommi. Passai tutto il rimanente di quella in mille pensieri differenti. Come non mi era possibile credere che Mazzolá avesse voluto ingannarmi, e ch’era sicuro dall’altro canto che la sottoscrizione di quella lettera era sua, cosi non poteva che ondeggiare tra mille idee, senza mai aver ragioni di abbracciarne alcuna.

Andai da lui la mattina, ma nulla potei scoprire piú del di antecedente. Gli domandai se si ricordava di ciò che m’avea promesso a Gorizia. — Mi ricordo benissimo — replicò egli: — finora però non s’è presentata occasione per voi, come vi ho scritto. — Come m’avete scritto! — ripresi con meraviglia. —