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d’uno dei mille. 123

al Pioppo. Quando spuntò il sole alle nostre spalle, rovesciando lunghe per il pendio del monte l’ombre dei nostri corpi, tutto parve provasse un fremito, e ci abbracciavamo tra noi.

La nebbia sfumò. Allora si vide uscire da Monreale una colonna di soldati; avanzare densa e sicura per la via che mena a Pioppo; occuparla tutta quanta è lunga. E non finiva mai, sebbene la testa fosse già entrata nei boschi, per venire a Parco.

A questa volta verranno davvero, si diceva; e intanto i nostri del genio cominciarono a lavorare frettolosi, per costruire una batteria. Le compagnie furono schierate sulla strada.

Si aspettava in silenzio, e pareva di sentire ii passo di quella schiera infinita.

La moschetteria cominciò laggiù sotto Parco. Sostennero il primo urto i Carabinieri genovesi: ma mentre tutto pareva preparato per tener fermo là dove eravamo, passò il Generale collo Stato Maggiore, colle Guide, di ga-