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d’uno dei mille. 169

«Vieni con noi!

Un buco nella camicia mostrava che il povero amico nostro fu colpito al cuore. Morì quel candido e forte giovane, senza uno di noi vicino, da dirgli: «ne parlerai a mio padre!»

Corremmo ai Benedettini, cercammo: nulla. Non si sa nemmeno dove l’abbiano sepolto!

Mancano tanti altri di tutte le compagnie, che non sappiamo se siano morti, o feriti in qualche casa. Giuseppe Naccari, quel giovane alto con quella faccia da dipingere, che in marcia era la delizia della mia squadra, ha combattuto sino all’ultimo, senza andar a vedere i suoi, che l’aspettavano dall’esilio, qui in Palermo, chi sa da quanto. E ieri l’altro una palla lo colpì di sotto in su, mentre faceva fuoco da un campanile, gli entrò in un fianco, gli traversò dentro il petto, gli uscì da una spalla. Dicono che ne morrà. È venuto a cadere sulla soglia di casa sua!