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224 noterelle

Quei bovi che pascolavano per le praterie, fiutavano nell’aria il nostro passaggio, e la fila interminabile di rosso dava loro negli occhi spaventati. Un toro inseguì due dei nostri sbrancati e vaganti forse in cerca d’acqua. Li vedemmo correre su per un’erta, colla formidabile testa del furioso animale due passi dalle reni. Un d’essi potè arrampicarsi a un albero, l’altro tirava sempre a correre su d’una ripa dove il toro lo avrebbe arrivato. Senonchè un boaro, galoppando curvo che la sua testa era tutta nella criniera del cavallo, giunse coll’asta calata e vibrò nel fianco alla bestia come un lanciere. Il toro fuggì muggendo, lanciando zolle, flagellando l’aria colla coda rabbiosamente.

Io pensava che quando eravamo a Gibilrossa, ora un mese e mezzo, furori messi i partiti d’assaltare Palermo o di ritirarsi qui su quest’amba, per ordinarvi la rivoluzione, farsi