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» ma per far conoscere alla Giustitia ed al mondo tutto ciò che è, non ha dubitato comparere avanti quella,
sicura che — cantabit vacuus coram latrone viator! —
Ecco Goriziano in movimento: il 10 febbrajo arresta e mena prigione Catterina Fitola, o Pedersina, e Junipara (voce significante l’ultima nata, o direm la minore), Chemola, o Zenevra: seguon lunghi interrogatorii che non ci apprendon nulla di nuovo.
Pasqua è chiamata ad esame: le si leggon denunzie che la qualificano strega: ella si abbandona a trasporti di collera. Richiesta se recasse sul proprio corpo un qualche segno sospetto, risponde:
» mi no go segni de sorta, se no fusser chianoni, o mortizzoli che mi han lasciato el segno; et anco me saltò una volta una slinza tra ’l brazzo e la spala zanca... Ah sassine maladette che son ben del diavolo, nè Dio ghe perdonerà se non restituiscono l’honor a chi l’han levato, quelle traditore!
Ci ha un confronto tra Pasqua e Lucia che ha sapore dell’altro poc’anzi memorato con Benvenuta. Il Giudice convinto dell’innocenza della Bernardini, o tocco, per quel che ne penso, della fulminante biblica eloquenza dell’avvocato Noame, la rimanda assolta.
Goriziano presenta l’inventario degli oggetti stati trovati in casa dell’arrestata Fitola, bossoli, vasetti, semenze, e nominativamente,
» un pitarel de terra verde con drento grasso,
» un fungo de larice,
» un fassoletto con onto, e
» un fiaschetto piccolo con dentro roba zalda ma puoca.
ll 19 febbrajo Catterina Fitola confessa d’essere strega, d'aver rinunziato al battesimo, d’aver assistito all’unzione praticata a danno d’Agostin Agostini.
Il 20 Junipara o Zenevra dopo lunghi dinieghi si confessa strega pur ella.