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Nè vuolsi passare sotto silenzio Prosdocimo Beldimando, padovano, che «fu, al dire degli scrittori delle cose padovane, ad un tempo matematico, musico, filosofo ed astrologo»1, e delle opere del quale trovasi un elenco nel Mazzuchelli. Queste in massima parte vertono intorno alla musica. E forse l’elogio maggiore che di lui come matematico fare si possa, sta nell’accennare che Fra Luca Pacioli si dichiara a lui debitore di parecchie cose inserite nella sua Somma d’aritmetica2.

I confini stabiliti a questo Commentario non mi permettono di occuparmi di Leonardo da Vinci. E basti avere appena notato il nome di questo singolarissimo ingegno, e forse unico, che a tanta eccellenza nelle arti belle, congiunse tanta profondità ed estensione di scienza, e sì grande spirito inventivo e precursore di più recenti scoperte. Noterò ancora quel bravo letterato piacentino Giorgio Valla che fu il più antico fra gli scienziati cristiani, che dopo il risorgimento delle scienze trattasse delle Sezioni Coniche3;



  1. Vedova, Biografia degli scrittori Padovani. Padova, 1832. Vol. i pag. 90.
  2. «... E queste cose tutte con le seguenti seranno secondo li antichi, e ancora moderni matematici, maxime del perspicacissimo philosopho Megarense Euclide, e del Severin Boetio, e de nostri moderni Leonardo pisano, Giordano, Biagio da Parma, Gioan Sacrobusco e Prodocimo padoano dai quali in maggior parte cavo il presente volume.» Fra Luca. Summa de Arithmetica etc. nel Summario de la prima parte principale.
         E altrove: «.... li antichi filosofi.... assegnano le specie della pratica numerale essere nove, come Gioan de Sacrobusco, e Prodocimo de Beldemandis di Padua dignissimo Astronomo, e molti altri in loro algorismi:» Dist. 2 Tratt. 1 nel proemio.
  3. Libri, Hist. des sciences Mathém. en Italie. Tom. ii pag. 272.