Pagina:De Amicis - La vita militare.djvu/195

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carmela. 187

un giorno i suoi vani tentativi al dottore, esclamasse: — Donne colla virtù nel cervello, nella coscienza, nel cuore, in che diamine ella vuole, ne ho viste di molte; ma donne, come questa, che l’abbiano nel sangue, nel sangue! le confesso che non ne ho viste mai. — Alcuni dicevano che in ogni ufficiale che le piacesse ella credeva di vedere il suo, quello che l’aveva amata e abbandonata. Forse non era vero, perchè, qualche volta avrebbe detto qualcosa d’allusivo a ciò ch’era seguìto, e invece non diceva mai nulla. Frequentemente le veniva chiesto o dello qualcosa su questo proposito; ma non dava mai segno d’intendere o di ricordarsi di qualchecosa; ascoltava attenta attenta e poi rideva. Quando un distaccamento partiva lo andava ad accompagnare fino al porto, e quando il legno s’allontanava lo salutava agitando in alto il fazzoletto; ma non piangeva, nè faceva alcun’altra mostra di dolore. Andava subito a far le sue proteste d’amore al nuovo ufficiale. L’ultimo venuto pareva che le fosse piaciuto un po’ più di tutti gli altri.

V.

Il dottore tornò poco dopo e raccontò all’ufficiale tutto ciò che abbiam finito or ora di dire. Questi, pigliando comiato, esclamò una seconda volta: — Peccato; è tanto carina! — Sicuro, e che fiera e nobile tempra di carattere doveva avere! soggiunse il dottore. L’ufficiale uscì. Era notte avanzata, e nella piazza non si vedeva anima viva. La sua casa era dal lato opposto a quello del caffè. Vi si diresse lentamente e quasi a malincuore. — Sarà là, — pensava sospirando, e aguzzava gli occhi, allungando il collo e piegando il capo a destra e a sinistra, per vedere se ci fosse nessuno dinnanzi alla