Pagina:De Amicis - Marocco.djvu/53

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di quel tritume di danaro per farmi spiegare che cosa fosse. È una moneta chiamata flu, di rame, la cui unità val meno d’un centesimo e va ancora scemando ogni giorno di valore, perchè il Marocco n’è inondato, ed è inutile aggiungere a qual fine l’abbia profusa e la profonda il Governo, quando si dica che il Governo paga con questa moneta e non riceve che oro ed argento. Ma ogni male ha il suo bene, e questi flù, questo flagello del commercio, hanno la inestimabile virtù di preservare i marocchini da molti malanni, e in specie dalla jettatura, in grazia del così detto anello di Salomone, una stella di sei punte che v’è impressa da una parte; immagine dell’anello vero chiuso nella tomba del gran Re, il quale governava con esso i buoni e i cattivi genii.

Non v’è che un luogo dove passeggiare, ed è la spiaggia che si stende dalla città verso il capo Malabat, una spiaggia sparsa di conchiglie e di vegetali rigettati dal mare, e coperta in varii punti da larghe distese d’acqua, difficili a guadarsi durante l’alta marea. Questi sono i Campi Elisi o le Cascine di Tangeri. L’ora della passeggiata è la sera, verso il tra-