Pagina:De Cesare - Roma e lo Stato del Papa I.djvu/261

Da Wikisource.

diplomazia e congresso di parigi 243

a lord Palmerston, e a lord Minto. Essendo conosciuto da quei tre personalmente, la mia parola presso di loro poteva supplire alle firme, che per giusta cautela non si vollero neppure domandare.

Firmato: Gualterio.


Segue, trascritta, la lettera, che al Gualterio diresse sir James Hudson, ministro d’Inghilterra a Torino, lettera confidenziale e scherzosa, rivelando l’impressione prodotta dal memorandum sull’onesto inglese:


Torino addì 14 di marzo ‘56.


Caro marchese,

Vi prego di fare attenzione alla rotondità della mia scrittura ed a metterla a paragone con la vostra, per essere in grado di apprezzare l’eroica fatica, che ho dovuto fare per interpretare la vostra geroglifica letteranota. Non crediate che questa sia una calunniosa suggestione del nostro Giuseppenota, ma siate persuaso che è pura e spontanea verità. Ho letto con molta attenzione il vostro memorandum, e sono persuaso che esso racchiude tutti quei dati e quegli elementi, che debbono prendersi in considerazione per assicurare la pace d’Italia sopra basi solide. Nessuno meglio di voi possiede i requisiti necessari per ben definire quella vitale quistione, e voi l’avete fatto in modo da lasciar niente a desiderare.

Vi prego a permettermi di poter prendere copia del memorandum, ad oggetto di poterlo mettere sotto gli occhi di persone, le quali io so di certa scienza che godono di tutta la vostra fiducia ed amicizia.

Due copie del vostro memorandum sono state ricapitate, secondo i vostri desideri, al momento stesso in cui mi pervennero. Ho serbato la terza copia a fine di poterla leggere con comodo, ma la manderò alla prima occasione a Minto, conservandone col vostro permesso una copia per me.

Gradite, mio caro marchese, l’espressione della mia sincera amicizia.

James Hudson.

La copia del memorandum si chiude con quest’altra nota:

Fu dispensata in Roma al Corpo diplomatico, e ai cardinali nel mese di agosto. Per farla giungere al Papa, fu fatto un plico alla sua direzione con i bolli della direzione generale di polizia. Allorchè monsignor Stella, alla presenza del Papa, faceva lo spoglio delle carte e dispacci interessanti, che dai ministeri si dirigono al Papa, si trovò questo plico, e creduto di monsignor Matteucci, ministro di polizia, fu aperto dinanzi al Papa, e per tal modo non potò essere sottratto alla sua cognizione.


1

2

  1. Il marchese Gualterio aveva difatti una calligrafia geroglifica.
  2. Verosimilmente il Massari.