Pagina:De Gubernatis Galateo insegnato alle fanciulle.djvu/5

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ALLE MIE GIOVANI AMICHE


A voi giovinette italiane, ch’io amo come figlie; a voi desiderose d’istruirvi, di rendervi migliori, per onorare il nostro sesso, la patria nostra, finalmente risorta a vita libera ed indipendente, a voi dotate d’ingegno e di squisito sentire, queste mie poche pagine offro, nella speranza d’aiutarvi a raggiungere la nobile meta del vostro morale perfezionamento.

Sarò breve, sarò chiara; mi studierò di rappresentarvi dilettevole il mio dire con aneddoti ed esempi tratti possibilmente dalla storia i quali, commentati dalle vostre buone madri e maestre vi invoglieranno, spero, a più serie letture.

E voi, carine mie, siatemi cortesi d’ascolto. È una madre che famigliarmente ed affettuosamente parla a sua figlia, additandole il miglior sentiero, che seguir deve, per rendersi stimata e cara in società, e felice.

Non mi fate subito i visacci, leggendo sul frontespizio del libro. Il galateo insegnato alle fanciulle con esempi storici e morali. Non isfogliatelo svogliatamente, con mala prevenzione credendolo difficile o noioso.