Pagina:De Lorenzo - Sciotel - Vicende della colonia del Padre Stella e progetto per restaurarla, Napoli 1887.pdf/92

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noi vedremo lo sviluppo positivo della civilizzazione, e scorgeremo contemporaneamente che l’Italia paga annualmente all’estero e a negozianti non italiani, l’ingente somma di 190 milioni di franchi per tabacco, caffè, cotone, indaco, zucchero ecc. Queste derrate che in Italia mancano, noi le otterremo dalla nostra Colonia di Assab e dintorni. Di questi ricchi prodotti ci occuperemo indefessamente e quasi esclusivamente e dei quali se uno ci farà perdere qualche anno per giungere a maturazione, quale per esempio il caffè, ciò non ci deve sgomentare; perchè anche Luigi XIV Re di Francia, quando spedì alla Martinicca l’unica pianta di quel genere, che con tanto amore faceva custodire nel suo giardino, non aveva per certo dimenticato nè il tempo nè i sacrificii che sarebbe costata prima di svilupparsi e dare i semi per quelle vaste piantagioni, che tanti milioni riportano annualmente alla Francia.

E qui giunge opportuno di premettere che se le condizioni di Assab propriamente dette, non sono tali da promettere grandi speranze ad una Colonia Agricola, è però indubitabile per quanti conoscono Assab e questa è anche l’opinione dell’attuale Commissario Signor Branchi e dell’attuale Console italiano di Aden Signor Bienenfeld, che con un po’ di capitale e molta buona volontà si potrà riuscire a formare di Assab una Massaua ed una Hodeida. Ed io sono