Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/24

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Pardone, appoggiato colle gomita grasse al tavolino e alla sedia, seguitò a guardare le maschere cogli occhi gonfi e imbambolati.

Una grande commozione saliva e scendeva dentro di lui, facendo quasi le onde nella carne floscia del suo corpo di buon ambrosiano.

Egli aveva obbedito a Palmira, col dar nulla, e Palmira non ragionava male. Casa Pardi non era il pozzo di san Patrizio. Nè questa era la prima volta che Cesarino parlava di prestiti e di cambiali.

Prima trecento lire, poi cinquecento, poi ottocento, adesso duemila.... eh! eh! ce ne vogliono dei nastri per far tanti denari....

Se il signor Pianelli voleva fare il lord e mandare in lusso la moglie, non era bello niente affatto che i conti li facesse pagare agli amici. Son giusto i tempi di mungere un povero industriale, coi prezzi che si fanno della seta!...

— Cambiali! — tornava a pensare il povero Pardone, tutto arruffato ancora della violenza fatta al suo buon cuore. — Quando non si ha che lo stipendio di un travetto, una moglie bella, giovine, ambiziosa e tre figliuoli da mantenere, le cambiali si possono dare alla lavandaia insieme alla.... alla.... dei marmocchi.

Pardone, gonfio ancora come un boa, ri-