Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/28

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Di conti e conterelli e proteste ne aveva ricevuti anche durante la giornata e si vedeva una mano che si divertiva a seminare il sospetto e lo scredito.

Si sapeva ch’egli aveva giuocato e perduto: si sapeva forse che egli aveva pagato coi denari del fondo sociale, e forse gli stessi soci mandavano avanti i creditori per metterlo con le spalle al muro.

Se non pagava prima di sera il Cappelletti, il Carini e gli altri; se la festa per colpa sua non aveva luogo, egli avrebbe dovuto confessare agli amici e ai nemici che non c’erano più denari. Era una brutta figura che non voleva fare, Dio santo!

Qualunque altro anche meno superbo di lui avrebbe inorridito all’idea di dover confessare ai propri colleghi un così indelicato abuso di fiducia. Ecco perchè aveva pregato e supplicato tanto il Pardi... ma aveva fatto i conti senza... le donne. Credeva d’indovinare da chi partiva la mossa. Oh, le donne!

Beatrice aveva il torto d’essere stata la più bella e la più elegante in tutte le feste di quel carnevale e non si offende senza pericolo una donna magra e galante collo spettacolo della propria felicità. La Pardi, oltre a essere per sua natura invidiosa e vespa, abituata a vincere e a trionfare, avendo trovato forse della freddezza e del sarcasmo nel