Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/474

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— Non ho questo bene.

— Una pertica con in cima un gran pomo d’Adamo.

Palmira rise ella per la prima d’una ilarità sfrenata ed eccessiva, sforzandosi di coprire un altro movimento del cuore e seguitò:

— Per sposare di questi lampioni non vale la spesa di andare fuori del dazio. Di lampioni è pieno Milano.

Secco rise lui di gusto questa volta alla pittura del sor Paolino, e in cuor suo si consolò d’essere qualche cosa di più d’un lampione. Lo spirito mordace e pittoresco di Palmira aveva sempre avuto il merito di piacere al buon fabbricante di nastri, sorto anche lui dal popolo, a cui piacciono i paragoni semplici e coloriti.

Confrontando in mente la bella e pacifica signora Pianelli, che egli aveva conosciuto a Cernobbio e alle feste del Circolo Monsù Travet, nella sua beata e pacifica compostezza, colla sua faccia rotonda di bambocciona, a quest’altra donnina magra e spiritosa, che rosicchiava davanti a lui un amaretto con una delicata nervosità, il buon Pardone non potè a meno di fare anche lui il suo paragone.

— Non basta — pensò — che una donna sia bella e prosperosa come una gallina. La bellezza va e viene e, in quanto a peso, vale