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128 la messa di nozze


— Non piangere! — ingiunse ella ancora.

— Tu che comprendi tante cose, — le rispose, amaramente, con voce rotta, — non comprendi il mio dolore?... Non comprendi che io darei la vita per averti conosciuta prima, quando nessun’ombra aveva sfiorato questa tua anima, quando nulla avrebbe potuto impedirti di accettare il mio nome?

Ella tacque un poco, a capo chino, con lo sguardo fiso; poi disse, piano:

— Sì, prima.... forse....

— Ed anche ora! — insistè egli, stendendo le braccia, cercando di stringerla a sè, di vincerla con la forza dei muscoli e l’impeto delle parole. — Ed anche ora, Rosanna; se tu vuoi, se credi all’amor mio, se sei capace di leggermi nel cuore, di vedervi la fiamma che lo investe e lo brucia. Se non vuoi che il rimorso avveleni tutta la mia vita, dimmi di sì, dimmi di sì; altrimenti dovrò credere che tu intenda punirmi, giustamente, perchè quando mi proponesti la prima volta l’ipotesi della nostra unione, ricusai di accoglierla. Sii generosa, non mi serbare rancore....

— Non te ne serbo.

— Allora non t’impegnare, Rosanna! Sai