Pagina:De Roberto - La Messa di nozze.djvu/228

Da Wikisource.
218 un sogno

passare la voglia; ma i danni della lotta, anche quando vinciamo, chi li enumera, chi li valuta, chi li somma? Il gatto torna tutto insanguinato dell’amplesso della deliziosa gattina: vi rammentate quello della «Gioia di vivere» di Emilio Zola? Voi non ci graffiate la pelle.... sebbene!... talvolta!... ma lacerate il nostro cuore, mortificate il nostro orgoglio, avvilite la nostra dignità, spremete lacrime amare dai nostri occhi. Abbiamo riso del personaggio di Baglioni, che si ritrae al momento buono per lasciare il posto all’amico; ma non ridono nelle scuderie, al tempo della monta, quando, per evitare che le riluttanti giumente sconcino con un calcio il prezioso purosangue, le fanno prima abboccare con un qualunque ronzino; il quale, se le belle si mostrano disposte a dargli ascolto, è poi tratto da parte e costretto a cedere il posto al nobile e valente stallone....

Un altro coro di scandalizzate proteste coprì la voce dell’oratore; la signora Graziani, con una deliziosa smorfietta tra di disgusto e d’ilarità, lo sfidò:

— Ma insomma, che cosa volete? Si può sapere che mai dovrebbero fare, secondo voi,