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IV

APPUNTI DELLE LEZIONI ZURIGHESI1

Prima che Leopardi si creasse un mondo proprio, ebbe il suo noviziato. A questa prima epoca corrispondono le sue prime canzoni. La canzone All’Italia fu il primo suo fiore poetico, e destò grande aspettazione.

Manca a questa canzone un contenuto positivo, il quale, come nella canzone petrarchesca, si vada variamente sviluppando. L’Italia è una negazione, ed anche il negativo non ha alcuna qualità o carattere, rimane vago, insino a che alla terza stanza s’insterilisce, e il soggetto scompare, e l’Italia si va a perdere nella Grecia.

La quale vacuità di contenuto è resa maggiore dall’astratta situazione in cui si trova l’artista. È una canzone scritta nel si-


  1. Riporto qui in nota la parte iniziale di queste lezioni collegate, attraverso queste poche frasi, al corso petrarchesco di cui le quattro lezioni leopardiane erano aggiunta a completamento del semestre.
        «Non abbiamo veduto che un lato del Petrarca; morta Laura, e lui attempato, si sviluppa in esso quel tenero, quel delicato, che è la vera sua corda; la scienza sparisce del tutto; succede il rêve e la visione e il sogno. Ora Laura è divenuta la donna della lirica italiana. Ciascun petrarchista si è sforzato di toglierla dal sepolcro e ridarle vita. In effetti ciascuno ti presenta una Laura con le apparenze petrarchesche, quegli occhi, quei capelli, quei risi; ma quella Laura è ben morta; ed appunto perché vogliono riprodurre quella, i loro sforzi sono vani. Laura è rediviva innanzi a Giacomo Leopardi, Laura più ricca, e con diverse condizioni di esistenza. Questa Laura è sotto l’apparenza di donna tutto ciò che fa battere il nostro cuore, patria, amore, libertà, virtù ecc. Rinasce per morire con eterna vicenda, è l’eterno diventare, la caducità e la vacuità di tutte le cose».