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v. l’«orlando furioso» | i45 |
Terzo cambiamento di scena: sono entrambi a terra. Rodomonte ha interesse a venire alle mani, ma Ruggiero:
Per lui non fa lasciar venirsi addosso Un corpo cosí grande e cosí grosso. |
Rodomonte scaglia l’elsa in fronte a Ruggiero e lo fa traballare. Rodomonte corre per afferrarlo, ma cade per la coscia ferita. Ruggiero gli corre addosso.
Quarto cambiamento di scena. Ruggiero vede il suo vantaggio. La lotta è un giuoco di destrezza; si tratta come in strategia di riunire tutte le sue forze sopra un punto indifeso dell’avversario. Ruggiero adopera tutte le sue forze sul fianco e la coscia ferita e finisce per farlo cadere, gli mette il pugnale agli occhi e Rodomonte par perduto. Ruggiero gli dice: — Renditi!— . Rodomonte tace, scioglie il braccio e tenta di ferire. Ruggiero l’uccide.
Questo duello ha ispirato Tasso.
Qui il drammatico desta l’interesse principale. Due guerrieri di pari armi e forze non destano interesse. Qui siete certi d’una fine tragica, ma dubitate sempre chi debba essere il vincitore. Il duello cambia faccia tante volte, e Rodomonte va sempre ingrandendosi; non s’abbandona mai:
Ma quel, che di morir manco paventa. Che di mostrar viltade a un minimo atto, Si torce e scuote, e per por lui di sotto Mette ogni suo vigor, né gli fa motto. |
È audace e dignitoso fino all’ultimo.
La verità e l’evidenza plastica non è mai stata tanta. Scherza in ogni battaglia, in ogni duello, qui ha perduto il suo riso; tutto è serio. Oltre questa serietà di colorito, ci è l’evidenza plastica. Quando Rodomonte afferra Ruggiero,
Gli cinge il collo col braccio possente. |
F. de Sanctis, La poesia cavalleresca. | i0 |