Pagina:De Sanctis, Francesco – La poesia cavalleresca e scritti vari, 1954 – BEIC 1801106.djvu/334

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i. - Scrittori cattolici a Napoli.


Qui si legge con un certo interesse il lavoro critico sul Maledetto. Si può combattere le opinioni dell’autore, ma non si può disconvenire che sia un lavoro serio e coscienzioso, come l’altro sopra il Renan. Ieri udii dire a qualcuno di qua che in Napoli la gente colta è tutta acattolica. E facendo io l’occhio della maraviglia, mi citava certe pubblicazioni annunziate nell’Annuario bibliografico, come le traduzioni del Novelli di varie opere di Hegel, e qualche lavoro di Vera. E conchiudeva le citazioni con parecchie appendici dell’Italia. — V’ingannate, diss’io, in Napoli l’immensa maggioranza è cattolica, ed i piú avanzati sono giobertiani. — E citai parecchi uomini egregi, fra gli altri il Galasso, il Flores, il Tulelli, il Persico, e sopra tutti il Fornari, scrittore d’ingegno sottile e di molta dottrina. — E perché non scrivono? m’interpellò. O credono per avventura che basti la fede? — Ed io: — Piuttosto avviene come di tutte le maggioranze, che si addormentano facilmente sugli allori del passato, ed invece di aumentare il capitale ereditato con nuovo lavoro, vivono di quello e lo consumano.

      giugno i864.