Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. I, 1952 – BEIC 1803461.djvu/162

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Quindi il poeta ha potuto alzare a Fedra il velo di cui l’ha ricoperta Euripide, e condurre il suo amore verso il figliastro fino ad una vera dichiarazione; ed il pubblico ha potuto non solo tollerare, ma applaudire questa scena, riboccante di bellezze poetiche. Mutate ora i nomi dei due personaggi, chiamate l’uno Mirra e l’altro Ciniro; sia la figlia che sveli il suo abbominevole amo; e verso del padre al padre; e a voi parrá che la terra vi tremi sotto i piedi e che la natura si capovolga. È impossibile! Ciò segna l’infinita distanza che separa la Fedra dalla Mirra. Questa finisce, dove comincia la prima. La scoperta della passione nella Fedra è il punto di partenza, nella Mirra è la catastrofe. Racine ha per campo tutta la storia di una passione colpevole in tutte le sue gradazioni dal punto ch’essa è conosciuta; Alfieri ha per campo la storia oscura e a lampi di una passione abbominevole fino al punto che sia conosciuta. Mi maraviglio come Janin abbia potuto confondere due concezioni cosí essenzialmente diverse, e come altri critici abbiano potuto accettare la quistione com’egli l’ha posta. «Après Phèdre, á quoi bon Myrrha?» Alfieri a giudizio di Janin non dovea osare di scriver la Mirra, quando vi era una Fedra. È una questione di modestia che lascio da parte: Alfieri ammirava Racine, ma non si sentiva da meno. La questione seria è questa: la Mirra è una copia della Fedra, «Phèdre amoindrie et découronnée?». In questo caso il lavoro di Alfieri è un’imitazione inutile per l’arte, poniamo sia pure bellissima. Ma ciò che costituisce il pregio della Mirra, è la sua originalitá; è la passione colta in uno de’ suoi momenti non rappresentati ancora dalla tragedia, un nuovo orizzonte aperto all’arte.

Mirra ama di un amore abbominevole e lo sa, e teme che una parola, uno sguardo, un gesto non la tradisca, e quanto piú si sforza e meno riesce ad occultare la fiamma: ella muore nel momento stesso che il segreto le fugge di bocca. La tragedia cosí è una lunga lotta interiore, una collisione straziante di cui solo Mirra ha coscienza, chiusa nella sua anima, e rivelantesi a quando a quando in un gesto, in uno sguardo. Abbiamo dunque innanzi una tragedia mimica in cui il gesto ha