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delle «opere drammatiche» di f. schiller i7

giusti invero que’ critici tedeschi che avrebbero desiderato un dramma nazionale da Schiller: sono essi una nazione?

Rispetto alla forma, parrai che Schiller sia rimaso in parte ne’ confini delle tragedie francesi. Due sono le forme possibili del dramma, corrispondenti alle due specie possibili di situazione. Il poeta si rinchiude in alcune date determinazioni di tempo, di luogo, di azione, piú o meno larghe, quando le passioni ed i caratteri sono giunti nell’ultimo lor punto, e l’azione che ne siegue è cosí prossima alla catastrofe, che si può dire una lunga catastrofe. Ma se il poeta ha in animo di ritrarci i caratteri e le passioni in tutte le loro gradazioni, e mostrarci il significato della vita ne’ suoi varii accidenti, se col vasto intelletto egli abbraccia tutta quella lunga serie di cause e di effetti, che fanno di piú azioni, innanzi al volgo slegate e diverse, una sola situazione; allora gli spariscono innanzi le ordinarie proporzioni di luogo e di tempo, e l’unita di azione si risolve in una superiore unita, l’unitá di situazione. Vi è una qualitá dell’ingegno che tiene del divino, e ch’io chiamerei quasi l’immensitá! Dante, Shakespeare, Ariosto, Goethe sono uomini onnipotenti che vivono colla fantasia in ispazio infinito, che noi spaura, e che essi comprendono con lo sguardo sicuro, quasi ancora non pago, e desideroso di più largo orizzonte. Federico Schiller non è di questa tempera. Le situazioni de’ suoi drammi son tutte della prima specie, quantunque le proporzioni sieno piú larghe di quelle in che è rinchiusa la tragedia francese. Ma che la durata del tempo sia di ventiquattr’ore o di piú giorni, che il luogo dell’azione si muti di frequente rimanendo ristretto in uno spazio determinato; che l’azione sia larga di episodi senza scapito della sua unitá; non mi paiono questi mutamenti sostanziali: è sempre quella forma e quella situazione; è la regola di Aristotile tolta dalle mani de’ pedanti, e interpietata largamente e liberamente. La Maria Stuarda è una tragedia, a cui massimamente conviene questa situazione e questa forma. Se il poeta ha in essa voluto significare la colpa purificata dall’infortunio, egli vi è mirabilmente riuscito. Gli antecedenti vi sono adombrati come rimembranze lontane e dolorose che si cerca scacciare dalla